Wildays: La Fiamma Dell’Avventura

Wildays è nato nel 2017, quando avevo 34 anni. A quel tempo, eravamo già usciti dall’esperienza di un altro festival, forse uno dei primi del suo genere, incentrato su uno stile legato ai motori ma diverso dal raduno tipico delle Harley. Si chiamava Sunride ed era stato ideato con degli amici, sognando di ricreare qualcosa di simile a quello che si stava sviluppando nel panorama motociclistico di Biarritz. Dopo tre anni, ci siamo resi conto che stavamo semplicemente imitando qualcosa che non ci apparteneva, così abbiamo scelto di tirarci indietro. Parlo al plurale perché Wildays è stato ideato sia da me che dal mio ex socio, San Marco.

Wildays è nato dalla mia visione, dopo anni di esperienza vissuta a Milano, dove ho realizzato che il luogo in cui sono nato non era affatto ordinario, una consapevolezza che mi era sfuggita in passato. Così, ci siamo impegnati a collegare i punti. Anni prima, avevo conosciuto il direttore dell’autodromo di Varano de Melegari, Alessandro Meggi, con il quale ho sempre avuto una grande sinergia e con il quale mi piacerebbe ancora collaborare. All’epoca, l’idea di utilizzare un intero autodromo come mio parco giochi sembrava grandiosa e intimidatoria, ma dopo pochi mesi, l’ispirazione si è concretizzata in realtà. Fin dal primo giorno, Wildays è stata una finestra parallela nell’inconscio delle persone, una finestra che tutti attendevano con impazienza, desiderosi di respirare aria fresca e nuova.

Wildays ha poi preso una direzione diversa dall’autodromo di Varano perché ci siamo resi conto che aveva bisogno di più verde. Dopo tutto, masticare asfalto ogni giorno diventa noioso, quindi ho pensato che un luogo ideale dovrebbe avere del verde sotto i piedi! E così è stato; siamo approdati sulla pista di motocross di Predella a Salsomaggiore Terme, un luogo leggendario del motocross degli anni ’70, ricco di ricordi di vite vissute e immerso nella natura. Durante gli anni della pandemia, ci siamo fermati lì, diventando uno dei tre eventi in Europa mai cancellati. Abbiamo coinvolto un nuovo pubblico proveniente dal mondo del motocross e imparato a gestire location con spazio limitato. Man mano che l’evento cresceva letteralmente sotto i nostri piedi, abbiamo cercato una nuova casa per Wildays, che ci ha condotto a San Polo D’Enza, questa volta nella provincia di Reggio Emilia. È una location fantastica, una vecchia pista di auto cross ripresa in uso da un gruppo di amici, attualmente ospita solo pochi eventi, tra cui il nostro!

La scoperta di questa nuova location è stata quasi casuale, spesso mi impegno in ricerche dall’alto con Google Maps, fantasticando su nuovi eventi e scoprendo nuovi ambienti! Ci siamo anche trasferiti da Parma a Reggio, sembra che abbia messo a posto il mio karma; sono un perfetto mix di Parmigiano Reggiano – metà Parmigiano per mia madre e metà Reggiano per mio padre. Involontariamente, ho portato avanti questo destino plasmato dalla vita prolungata dei miei genitori. Mia madre lavorava nella moda e io, di conseguenza, ho iniziato la mia carriera in quel settore. Mio padre era un pilota di motocross negli anni ’60, ed è da lui che ho ereditato la passione per i motori. Perciò, credo che questa nuova location sia una scelta dettata dal destino.

Wildays ora non è solo un evento ma uno stile di vita. Come dico sempre, non è necessario essere sporchi nella giungla per essere Wilders; si tratta di sentirlo dentro di sé. I Wilders sono persone che conducono una vita ordinaria ma portano dentro di sé un desiderio segreto di vivere diversamente dalla norma. Portano dentro di sé una ricerca della storia, degli oggetti realizzati con amore e di un ambiente ricco di positività e natura. Dico spesso anche che si può essere Wilders in città; non è necessario essere persi nella natura selvaggia per incarnarlo. Un Wilders porta dentro di sé un fuoco perpetuo per la scoperta e per le cose semplici, per l’amicizia e per i sogni!

Questo è ciò che mi ha spinto, anno dopo anno, a investire una parte significativa del mio tempo per far crescere Wildays.

Quest’anno, sono solo alla direzione di WILDAYS, San Marco o meglio il mio migliore amico, ha deciso di prendere una pausa, ma questo non significa che non ci sia un posto per lui in futuro, essere amici è anche questo prendere vie diverse e saperle rispettare.

In una parola, Wildays racchiude immediatamente tutta la ricchezza delle emozioni che custodisce, insieme a una fiamma che ha sempre bruciato nel mio cuore e nella mia mente. Non sono mai stato geloso di questa fiamma; anzi, spero che col passare del tempo possa essere tramandata e portata avanti da altri come me, che credono ancora nei sogni!

BE WILD BE WILDAYS

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